Rischi e benefici degli investimenti in criptovalute

Rivalutare i propri risparmi è diventato sempre più complicato negli ultimi anni, complice un quadro del reddito fisso che, complice la politica espansionistica delle principali banche centrali mondiali messe in atto all’indomani della grande crisi finanziaria del 2008, ha generato rendimenti bassi e, negli ultimi anni, addirittura infimi.

A rendere ancora più complicata la situazione, poi, è arrivata l’inflazione, mai così alta da 52 anni a questa parte, che ha eroso il potere d’acquisto e costretto le banche centrali ad un cambio repentino di marcia, causando un vero e proprio terremoto nei mercati finanziari: i primi sei mesi del 2022 hanno colpito, indistintamente, sia gli investitori obbligazionari (più conservativi) che quelli azionari (più aggressivi).

Come si sono mosse le criptovalute durante la “tempesta perfetta” del primo semestre 2022

Ribassi a doppia cifra percentuale che hanno colpito anche gli investitori più prudenti, travolti da una “tempesta perfetta” nella quale si è inserita, oltre all’inflazione, anche la guerra in Ucraina, che ha portato ad un folle aumento delle materie prime con un conseguente aumento dei prezzi. I risparmi si sono erosi, complice lo storno dei mercati e il carovita. Ed i risparmiatori, quindi, cercano di volgere il loro sguardo altrove.

La ricerca di asset differenti rispetto al mondo azionario e obbligazionario, ad onor del vero, è in atto da diverso tempo, complici i rendimenti infimi soprattutto nel mondo del “reddito fisso”. Non sono pochi quei risparmiatori che hanno deciso, alla ricerca di un maggior rendimento, di approcciare a strumenti finanziari moderni, che devono il loro successo, o la loro nascita, al mondo del web.

Molto significativo, in tal senso, la quantità di utenti finanziari che hanno rivolto la propria attenzione al mondo delle criptovalute, ossia le monete virtuali, che nell’ultimo decennio hanno conosciuto uno sviluppo considerevole ed attratto, in particolar modo, i risparmiatori più giovani.

Anche lo staff di prestitimag ne ha parlato molto spesso nel loro portale, specificando però che le crypto sono un mercato molto volatile, soprattutto in questo periodo storico. Il contesto economico di cui abbiamo parlato poc’anzi, infatti, ha avuto riflessi negativi anche nel mondo delle criptovalute, con significativi ribassi che non si erano ancora visti nella breve vita di questo asset.

Se nelle discese dei prezzi degli asset tradizionali hanno pesato una svariata serie di fattori, in quello delle criptovalute – a detti degli esperti – ha inciso enormemente, se non quasi esclusivamente, la politica monetaria restrittiva imposta dalle banche centrali per arginare l’inflazione galoppante.

Criptovalute: ci vuol sempre un approccio prudente

Non sono pochi, infatti, gli analisti che dichiarano come il successo delle criptovalute si sia originato in un contesto molto particolare, ovvero con le banche centrali che hanno iniettato abbondante liquidità sui mercati per cercare di far ripartire l’economia mondiale, messa in ginocchio dalla grande crisi finanziaria del 2008.

Questa grande massa, quindi, avrebbe creato terreno fertile per la corsa delle criptovalute, asset fino a quel momento pressoché sconosciuto nel mondo finanziario, complice anche la forte spinta al mondo digitale in atto in quel momento. Oggi, però, lo scenario è totalmente opposto, con le banche centrali che hanno modificato radicalmente la propria strategia, causando storni piuttosto importanti in tutte le criptovalute.

Le monete digitali, di conseguenza, si sono dimostrate un asset finanziario certamente non a basso rischio, con enormi potenzialità e forte volatilità. Ed una regola dell’economia finanziaria vale anche nel mondo delle cripto: ad un maggior potenziale alto rendimento corrisponde, viceversa, una maggiore assunzione di rischio.

La mancanza di una regolamentazione in questo mondo, infatti, può rappresentare un punto di forza, perché teoricamente consente alle criptovalute di essere slegate all’andamento economico (come accaduto nel 2020 quando scoppiò la pandemia), ma anche un ostacolo dal punto di vista della tenuta della singola moneta virtuale. È indispensabile, quindi, approcciare prudentemente a questo asset, detenendo solo una parte nel proprio portafoglio.